Cannara
Umbria

Cannara è un comune della provincia di Perugia.

ORIGINI E CENNI STORICI
Cannara sorge sulla riva sinistra del fiume Topino ed è situata quasi al centro della Valle Umbra, in un territorio anticamente lacustre, noto ai Romani come “Lacus Umber”. I primi insediamenti in questa zona che fu molto acquitrinosa (Cannara deriva il nome da “canna”, pianta acquatica ancor oggi persistente) sono dagli storici datati attorno al Mille. In origine e per molti secoli fu un castello ben fortificato con alte mura e torri, che divenne comune nel corso del Duecento. Fu a lungo minacciato dall'espansionismo della vicina Assisi, finché i Cannaresi non decisero di sottomettersi a Perugia (1291), ottenendo in cambio protezione. Nel 1424 divenne feudo della potente famiglia perugina dei Baglioni, che la tennero sotto il loro dominio fino al 1648, anno in cui muore Malatesta V, ultimo discendente di quel ramo. Da allora, e fino all'Unità d'Italia (1861), appartenne allo Stato della Chiesa.

MANIFESTAZIONI
Festa di Sant'Antonio abate, patrono degli animali si celebra a gennaio la domenica successiva al giorno 17. Tutti portano le proprie bestie che vengono solennemente benedette in piazza Marconi, sul sagrato delle chiese di San Francesco e San Giovanni Battista. Qui i membri della confraternita di Sant'Antonio distribuiscono vino, salsicce, arance, pane e rocce conditi da anice e uva passa.
Festa di San Biagio, si festeggia il 3 febbraio. Il programma dei festeggiamenti civili si conclude in piazza Garibaldi (già del Grano) con giochi popolari di abilità, consistenti nella corsa con i sacchi o nel rompere con un bastone, e bendati, delle brocche appese fra le case che si affacciano sulla piazza. Sin dal giorno prima è usanza far rotolare, quanto più a lungo possibile, forme di formaggio per le vie del centro storico secondo una tradizione già attestata nel XVI secolo col none di Ruzzolone.
Processione del Cristo Morto, si svolge il Venerdì Santo per le vie del paese illuminate solo dal tenue bagliore delle fiaccole. Crociferi, penitenti incappucciati o incatenati accompagnano, insieme ai membri di tutte le confraternite, il catafalco con il simulacro del Cristo Morto: una statua quattrocentesca con le braccia snodabili che, per la processione, viene deposta dalla croce e adagiata, richiudendo gli arti superiori, sul letto funebre. Durante l'anno la singolare opera è custodita nella chiesa della Buona Morte.
La rinchinata, si tiene il giorno di Pasqua. Due processioni distinte accompagnano rispettivamente l'uscita della statua del Cristo Risorto da San Matteo e quella della Vergine da San Biagio. Sul sagrato della parrocchiale si incontrano e avviene l'inchino dei due simulacri che deve compiersi in perfetto sincronismo, sorretti dai membri delle confraternite. Dalla riuscita del rito si traggono tuttora auspici per il raccolto estivo. È usuale, da qualche anno, associare a questo rito religioso anche la festa della Vernaccia di Cannara un vino locale ottenuto dall'uva passita da degustare per le vie del paese insieme a torte di formaggio, salumi e dolci di uvetta e canditi.
L'Infiorata, è la manifestazione più importante dell'anno dopo la festa della cipolla. Si svolge il giorno del Corpus Domini e la notte precedente serve per allestire lungo le vie del paese splendidi tappeti floreali, destinati ad ospitare il passaggio del sacerdote in processione con il Santissimo Sacramento: solo a lui è consentito calpestarli. L'infiorata è realizzata con il concorso di tutta la popolazione cannarese che partecipa alle lunghe fasi preparatorie consistenti nella raccolta e nella scelta dei fiori necessari a creare i variopinti tappeti, ispirati nelle raffigurazioni a temi religiosi o di attualità, comunque legati alla solennità della festa.
Festa della cipolla, è la manifestazione più importante di tutto l'anno oltre che l'evento clou del settembre cannarese che alterna per tutto il mese esposizioni d'arte e fotografiche, momenti di teatro, musica, folclore, alle tradizionali celebrazioni liturgiche in onore del patrono San Matteo (21 settembre). La festa della cipolla ha lo scopo di valorizzare questo importante prodotto locale che viene cucinato in numerosi modi ed offerto alla degustazione del pubblico in sei stand gastronomici, allestiti nelle varie piazze cittadine. Le cipolle, assieme ad altri prodotti tipici, sono anche vendute nelle caratteristiche trecce dai numerosi mercanti ambulanti.
I Focaracci, sono grandi falò che vengono incendiati lungo il fiume Topino la sera del 5 dicembre in occasione della festività di San Nicola da Bari che, secondo tradizione, durante la notte porta doni ai bambini maschi.

DA VEDERE
Chiesa di San Biagio: è documentata sin dal 1244, quando i monaci di San Benedetto del Subasio la annoveravano tra i loro possedimenti. La facciata è un tipico esempio di tardo romanico umbro, costruita in conci di pietra bianca e rosa. L'interno è costituito da un unico ambiente coperto da una volta a quattro vele separate da robusti costoloni. Sull'altare maggiore è esposta la tela tardo cinquecentesca raffigurante la Trinità con san Lorenzo e san Benedetto da Norcia, san Biagio e il beato Lorenzo Giustiniani. Chiesa parrocchiale di San Matteo: di origine trecentesca, è stata trasformata nella sua forma attuale negli anni 1788 - 1793, secondo il progetto di un architetto assisiate Giuseppe Brizi. Il campanile a guglia, parzialmente crollato dopo il terremoto del 1832, fu ricostruito con l'attuale calotta terminale dall'ing. Domenico Martinangeli di Cannara nel 1860. All'interno è esposta una interessante tavola di Nicolò di Liberatore, detto l'Alunno, raffigurante la Madonna in trono con Gesù Bambino tra san Francesco d'Assisi e san Matteo evangelista. Chiesa di San Sebastiano (sconsacrata e oggi Auditorium comunale): è documentata sin dal 1184 mentre il campanile risale al XVIII secolo. Degli arredi originali non restano che i gradevoli stucchi alle pareti, imbiancate nel 1976 con un maldestro intervento a tempera. Il restauro, in occasione dell'inaugurazione come auditorium nel 2008, ha riportato alla luce i colori originali delle volte e dell'altare maggiore, dove è stato rinvenuto un affresco raffigurante il castello di Cannara. Chiesa di San Giovanni Battista: documentata sin dal 1333, è stata trasformata nell'attuale prospetto a capanna presumibilmente nei lavori del 1584. Nella facciata si apre un semplice portale, con ante in legno della fine del XVI secolo. Nel settecentesco altare maggiore, fiancheggiato dalle coeve statue in gesso di San Liberio a destra e San Rufino a sinistra, è esposta la bella tavola dipinta a tempera raffigurante la Madonna con Gesù Bambino tra san Giovanni Battista e san Sebastiano, eseguita nel 1482 dal pittore Nicolò di Liberatore, detto l'Alunno, e da suo figlio Lattanzio. Chiesa di San Francesco: eretta fra Quattrocento e Cinquecento, fu dedicata al Santo di Assisi che, secondo la tradizione, proprio a Cannara avrebbe ideato il Terz'Ordine Francescano e fatto la celeberrima "Predica agli uccelli" in località Piandarca. Sull'altare maggiore, con bella mostra in legno e stucco, è posta una interessante tela del primo quarto del XVII secolo raffigurante la Vestizione di una donna del Terz'Ordine. L'altare è fiancheggiato da due nicchie. In quella di destra è posta la statua di San Francesco (1660) mentre in quella di sinistra è collocata una Santa Elisabetta (XIX secolo). Chiesa della Buona Morte (ovvero delle Sacre Stimmate di San Francesco): è la trasformazione, avvenuta nei secoli, del piccolo oratorio in cui San Francesco d'Assisi, secondo la tradizione, concesse il primo abito del Terz'Ordine Francescano al beato Lucio Modestini di Cannara. Nel semplice prospetto tardo cinquecentesco, di recente restauro (primi anni del novecento), è murata una lapide che ricorda la fondazione del Terz'Ordine. Nel primo altare di sinistra è venerata la Madonna Nera di Loreto raffigurata nel prezioso simulacro in legno di pioppo (restaurato nel 2005) che per un certo tempo nella Santa Casa di Loreto sostituì l'originale, trafugato in Francia dalle truppe napoleoniche nel 1797. Palazzo Majolica Landrini: all'interno è visibile un tugurio in cui San Francesco d'Assisi dimorava durante le sue visite a Cannara. Piandarca: è una località del comune di Cannara dove, secondo la tradizione, ebbe luogo la famosa predica agli uccelli di San Francesco d'Assisi. Il punto dove avvenne il miracolo è segnalato da una pietra sita lungo l'antica strada che congiungeva il castello di Cannara a quello di Bevagna in un'area ancora oggi incontaminata, raggiungibile attraverso un sentiero che inizia appena fuori il paese e si snoda attraverso i campi. Nei pressi della pietra e lungo l'attuale strada che conduce a Bevagna (la SP403) è stata edificata nel 1926 anche una piccola edicola a ricordo dell'avvenimento. Nella nicchia dell'edicola è raffigurato San Francesco in mezzo a due alberi con una rondine sulla spalla sinistra opera del pittore Castore Vignaroli; mentre la cornice in ceramica intorno all'affresco è dello scultore cannarese Bruno Bini.

IL MUSEO "CITTA' DI CANNARA"
Inaugurato il 30 maggio 2009 ospita per lo più reperti rinvenuti negli scavi archeologici della vicina frazione di Collemancio riguardanti un insediamento romano denominato "Urvinum Hortense". Fra i numerosi ritrovamenti esposti il più importante è senza dubbio il mosaico a soggetto nilotico di 65 metri quadrati appartenente alle terme di Urvinum Hortense e riportato alla luce nel 1932 dal Prof. Giovanni Bizzozzero, uno fra i primi lungimiranti studiosi ad intraprendere la campagna di scavi a Collemancio. Nel museo è allestita anche una sala dedicata alla storia della banda musicale di Cannara.

IL TEATRO "ETTORE THESORIERI"
Edificato nel 1767, fu chiamato inizialmente Teatro del Leone, perché sul siparo era dipinto un leone seduto sopra un pilastro. Aveva due ordini di palchi in legno sostenuti da robuste colonne che arrivavano fino al soffitto. Venne restaurato nel 1780 dal decoratore perugino Valentino Carattoli e successivamente divenne Teatro comunale. Nel 1901 venne intitolato dal Consiglio municipale a Ettore Thesorieri assieme alla via adiacente. È stato trasformato nella sua forma attuale alla fine degli anni Settanta.

ENOGASTRONOMIA
Tra i prodotti agricoli tipici della zona va citata:
Cipolla di Cannara, con le tipologie: rossa ramata o grossa di Milano, bianca piatta o borrettana, ungherese, dorata di Parma, dal 2003 patrocinata dal Consorzio Cipolla di Cannara, di cui fa parte anche il comune.
la Vernaccia di Cannara, vino passito rosso, divenuto DOC sotto la denominazione «Colli Martani» dal 2009.
Rocciata (sfoglia di pasta ricoperta di frutta fresca e secca, arrotolata e cotta al forno).

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 3.952 (M 1.946, F 2.006)
Densità per Kmq: 121,0
Numero Famiglie 1.505
Numero Abitazioni 1.579
Denominazione Abitanti cannaresi

CAP 06033
Prefisso Telefonico 0742
Codice Istat 054006
Codice Catastale B609

Santo Patrono: San Matteo
Festa Patronale: 21 settembre

Il Comune di Cannara fa parte di:
Comunità Montana dei Monti Trasimeno
Regione Agraria n. 7 - Colline di Perugia

Località e Frazioni di Cannara :
Collemancio

Comuni Confinanti :
Assisi, Bettona, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Spello.

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AGRITURISMO LE RONDINI DI SAN FRANCESCO DI ASSISI - CANNARA - PG
METAL ART - CANNARA - PG