Deruta
è un comune della provincia di Perugia, noto
per la produzione delle ceramiche artistiche . È
posta su una collina situata a 15 chilometri da Perugia
e a 150 da Roma. A ridosso dell'antica cinta muraria
si trova il borgo più vecchio da dove, salendo
per tre porte dell'antico sistema difensivo, si accede
al centro storico. La principale porta d'accesso è
chiamata Porta Sant'Angelo, le altre minori sono dette
Porta Perugina e Porta del Borgo o Tuderte. Nel centro
storico svettano le due torri civiche ed il campanile
della chiesa di San Francesco.
ECONOMIA
L'artigianato a Deruta si identifica con la produzione
di maioliche artistiche, che ammontano ad un terzo
del totale nazionale, un invidiabile traguardo per
un piccolo comune umbro. Il documento più antico,
su questa forma di arte, è del 12 agosto 1290;
in questo periodo vengono prodotti oggetti d'uso comune,
con scarse decorazioni; i colori dominanti sono il
verde ramina e il bruno manganese. Nei secoli successivi
la maiolica derutese raggiunge il massimo splendore,
diffondendosi nel '500 nelle maggiori piazze italiane:
artisti come Giacomo Mancini e Francesco Urbini firmano
opere di grande rilievo. Piatti da pompa, coppe amatorie,
impagliate, stemmi nobiliari presentano un repertorio
di motivi con figure femminili, scene mitologiche,
battaglie e immagini sacre. La tavolozza dei colori
si arricchisce con l'arancio, il blu e il giallo.
Appare anche la tecnica del lustro con splendidi riflessi
dorati nelle opere di maggior pregio. Il primo pezzo
a lustro, attribuito a Deruta, è datato 1501,
ed è una targa a rilievo che raffigura il martirio
di san Sebastiano, conservata al Victoria and Albert
Museum di Londra. Pavimenti
come quello della chiesa di San Francesco a Deruta,
di Santa Maria Maggiore a Spello o della sacrestia
di San Pietro a Perugia sono ulteriori testimonianze
della migliore produzione delle maioliche derutesi.
Nel corso dei tempi lo stile e i decori si trasformano
nel "compendiario" dai tratti veloci e nel
"calligrafico", con intreccio di fiori,
foglie, arabeschi, uccelli ed altri animali. Oggi
l'alto livello di produzione artistica si può
riscontrare visitando l'attivo "museo vivente"
che si snoda per le vie di Deruta, costituito da botteghe,
laboratori, fabbriche, sale di esposizione, dove si
può assistere liberamente alle varie fasi di
lavorazione.
MANIFESTAZIONI
Il 25 novembre, festa di santa Caterina d'Alessandria,
patrona della città, si svolge la Festa dei
ceramisti, con mostre di maioliche, concerti, rappresentazioni
teatrali e sportive, oltre alla premiazione in chiesa
dei ceramisti più anziani del paese.
ORIGINI
ED ETIMOLOGIA
Le origini di Deruta rimangono in parte oscure, come
dimostrano le diverse denominazioni che la cittadina
ha assunto nel corso del tempo: Ruto, Ruta, Rupta,
Direpta, Druida. L'origine più probabile del
toponimo è il latino dirùta essenzialmente
terra, derivante da diruere, ovvero abbattere, e scosceso,
franoso. Da quest'ultimo sembra aver avuto origine
il nome Deruta. Sicuramente è sempre stata
un valido baluardo di Perugia a sud, verso Todi. Di
questo ruolo è tutt'ora testimonianza l'aspetto
di castello fortificato che il centro storico conserva.
CENNI
STORICI
Numerose sono le testimonianze di una presenza abitativa
in epoca romana, tutte confermate da resti architettonici
caratteristici come capitelli, anfore ed epigrafi,
ancora oggi visibili nell'atrio del municipio. Dal
ritrovamento di un frammento di lastra decorativa
dell'VII sec., si può risalire alla presenza
di un borgo fiorente ed operativo già nell'Alto
Medioevo. Verso
l'anno mille l'Imperatore Ottone III cedette il paese
ad alcuni nobili germanici conferendogli il titolo
di Nobiles de Deruta. Nel XIII secolo Deruta ha un
proprio Statuto (andato perso) seguito, nel 1456,
da un nuovo documento in volgare. Questo prevede la
presenza nel castello, oltre che di un podestà
inviato da Perugia, di quattro boni omini eletti tra
gli abitanti. Le continue pestilenze, della seconda
metà del Quattrocento, sterminarono la popolazione,
tanto da comportare una riduzione della cinta muraria.
Durante
la Guerra del sale (1540) Deruta, schieratasi contro
il Papa, consegnò addirittura le chiavi del
paese a Pier Luigi Farnese capitano di ventura al
soldo papale, ma nonostante ciò subì
saccheggi e devastazioni. L'assogettamento di Perugia
alla Chiesa portò anche alla cittadina un lungo
periodo di pace. È proprio in questi anni che
si ebbe il massimo sviluppo della lavorazione della
maiolica artistica, attività che, nel corso
dei secoli, ha fatto conoscere Deruta nel mondo. La
sottomissione al governo pontificio durò fino
al 1860, a parte due brevi interruzioni legate al
dominio francese: tra il 1798 e il 1800 fu inclusa
nella Repubblica Romana come quarto cantone del Dipartimento
del Trasimeno e, fra il 1809 e il 1814 fece parte
dell'Impero napoleonico.